Adoro il mio lavoro, adoro il mio capo

Segretaria spompina il capo maturo

Mio marito adora vedermi flirtare con altri uomini, ma una ragazza ha bisogno dei suoi segreti.

Quando cedetti a Roberto per la prima volta, lavoravo per lui da circa due anni. Nonostante quello che potreste immaginare, io e mio marito non avevamo alcun tipo di problema. Stavamo insieme da dodici anni ed eravamo ancora molto innamorati. Niente mi ha mai allontanato da mio marito, ma qualcosa mi attirava del mio capo.

Roberto, d’altra parte, era nel mezzo del divorzio da sua moglie. Come me, lei aveva trent’anni. Roberto aveva passato i cinquanta da un pezzo. Era un bell’uomo molto alto e con bei lineamenti e dei grossi baffi scuri. Mi aveva sempre trattato come se fossi una figlia, ma una sera tardi in ufficio, scolandoci una bottiglia di gin, mi ha cambiato per sempre. Era un venerdì sera e chiamai mio marito per fargli sapere che stavo bevendo qualcosa con “tutti” i colleghi.

Non c’era niente di male, incontrarsi all’uscita del lavoro per un drink in un bar lì vicino. Non mi fece domande, e fui libera di passare un po’ di tempo extra in ufficio. Il gin fece effetto quasi all’istante e iniziammo a parlare di matrimonio e divorzio… e sesso.
“Dimmi di stare zitto se sono scortese, ma ti piace il sesso, non è vero?”
La domanda mi fece ridere, in parte per l’euforia provocata dal Gin ma soprattutto perché mi stava rendendo un po’ nervosa.

Sapevo dove voleva arrivare con la sua domanda. Comunque, con una risatina un po’ nervosa, risposi: “Certo che mi piace il sesso, Roberto”.
Le mie parole erano gentili e sincere mentre ci guardavamo e io cominciavo ad arrossire.

Non sapendo cos’altro dire, aggiunsi: “Perché me lo chiedi?”
“Beh, da quando Patty e io ci siamo separati non faccio sesso.
E non abbiamo fatto sesso per quasi un anno prima di separarci. Tu indossi sempre gonne e abiti sexy che mi fanno pensare a te, e mi fanno fare fantasie su di te, abbastanza spesso. Certo, puoi dire di no, ma posso toccarti le cosce?”

Non so cosa mi aspettassi, ma la sua richiesta mi colpì con tale sorpresa che rimasi a bocca aperta. Non credo di aver esitato del tutto, anzi, alzai istintivamente la gonna per mostrargli le mie cosce nude e le mie mutandine di seta. Il cuore mi batteva così forte che riuscivo a sentirlo pulsare nella mia testa.

Indossavo una gonna nera corta e un maglione bordeaux. Le mie gambe erano nude dalle autoreggenti nere fino alle mie mutandine di seta blu. E anche se gli stavo solo mostrando la mia biancheria intima, mi sentivo nuda come non mai. Non sono molto alta, ma il mio corpo è abbastanza proporzionato. Mi piacque il modo in cui misi in mostra il mio corpo.

Il nostro ufficio era in un centro commerciale e il nostro banco della reception era in piena vista sul marciapiede, attraverso l’enorme vetrata. L’unica luce accesa era il segnale di uscita d’emergenza ma potevo facilmente vedere gli occhi di Roberto quando mi alzai la gonna. Mi appoggiai alla scrivania mentre lui si sedeva sulla sedia della reception di fronte a me. Avevo le spalle alla finestra ed ero sicuro al novanta per cento che fosse abbastanza buio per essere vista. Il restante dieci per cento mi eccitava molto.

Mi sembrava di essere lì da un’ora di fronte al mio capo, quando Roberto si avvicinò, ancora seduto sulla sedia della receptionist e mi posò le mani dietro il culo. Con i suoi palmi aperti, tracciò leggermente la parte posteriore delle mie cosce fino a quando le sue mani si posarono a coppa sul mio culo.

Dopo una forte stretta, le sue mani scesero sulla parte posteriore delle mie ginocchia e tornarono sul mio culo.

Questa volta le sue dita si strinsero ancora di più attorno alle mie gambe in modo da poter accarezzare leggermente la pelle più sensibile della parte interna della coscia.

Le mie ginocchia erano deboli e la mia figa stava Continua a leggere…