Il capo ufficio e la sua autorevole dominatrice Anna

Segretaria dominatrice con la figa pelosa

Giorgio è il capo ma ha bisogno di essere dominato, umiliato e sculacciato dalla sua segretaria nonché mistress Anna, prima di ogni riunione importante.


Giorgio stava studiando il nuovo rapporto nel suo ufficio e quasi saltò sulla sedia quando la sua segretaria personale, Anna, 23 anni, entrò quasi urlando entrò nel suo ufficio “Non mi piace ripetere le stesse cose due volte, ma vorrei una caffé“.

Giorgio arrossì mentre guardava la sua arrogante assistente così arrogante.

Si alzò immediatamente e disse: “Mi dispiace davvero signorina“. I suoi lunghi capelli castani, il vestito grigio senza maniche e la cintura bianca, facevano risaltare la sua indole dominatrice. Aveva un fisico perfetto e frequentava una palestra per mantenersi in forma.

Il suo tono di voce era austero, del tipo “Fai come ti dico“. Anche se era lui il capo e lei era la sua segretaria, lui aveva molta soggezione di lei. Si diresse nella cucinetta del personale e prese la tazza con scritto “Io sono il capo“, preparò il caffè e aggiunse anche del latte.

Ci aveva pensato svariate volte a questa situazione. Anna aveva questo modo di fare autoritario, ma aveva cambiato molte assistenti e nessuna era stata all’altezza del lavoro che svolgeva Anna.

Sapeva anche che l’erezione che aveva avuto poco prima nei pantaloni era dovuta al fatto che lo eccitava molto l’atteggiamento dominante di Anna. Molti dei suoi colleghi non riuscivano a capire come lui potesse farsi trattare in quel modo dalla sua segretaria.

Dopo tutto era lui il capo e in teoria i dipendenti dovrebbero fare alla lettera, ciò che il capo dice. Ma Giorgio non era così. Lui solo e nessun altro a parte Anna, sapevamo che Giorgio si eccitava da morire a farsi sottomettere e umiliare. Motivo per cui proprio adesso aveva avuto un’erezione.

Mentre prendeva la tazza di caffè e si stava dirigendo verso l’ufficio, vide Anna attraverso la parete vetrata, seduta dietro la sua grande scrivania. Aspettò ad entrare. Lei lo vide e gli fece cenno che poteva entrare. Aprì la porta e la richiuse dietro di sé. Si avvicinò alla scrivania e le posò con cura la tazza sul tappetino.

Anna lo ignorò volutamente, mentre lui era in piedi vicino a lei. Sapeva perfettamente che questo atteggiamento eccitava moltissimo il suo capo. Così continuò ad ignorarlo, leggendo il rapporto che aveva sulla scrivania.

Anna continuò a ignorarlo, sapendo che lui era lì che aspettava un grazie. Alla fine, alzò lo sguardo e incrociando le braccia gli ordinò: “Ho bisogno che tu mi dica grazie per la sculacciata che ti darò tra poco“.

Fiera nel suo atteggiamento guardò attraverso la parete di vetro il resto dei colleghi di ‘ufficio, sapendo che tutti stavano ridendo, per come stava umiliando Giorgio di fronte a loro.

Le piaceva che tutti sapessero che era lei a comandare, anche se effettivamente il capo era Giorgio. Quindi gli ordinò: “Spogliati, mettiti sotto la scrivania e leccami la figa. Fallo per me“.

Giorgio si eccitò ancora di più al comando di spogliarsi. Sapeva benissimo che in ufficio lo vedevano come una puttana, ma si eccitava da morire ad essere umiliato e così Continua a leggere…