Sesso nella stazione dei pompieri

Pompieri fuori servizio

Quando si unisce l’utile al dilettevole.

Avevo iniziato il mio servizio come volontaria nella caserma dei pompieri della mia città circa un anno e mezzo fa. Ero una delle uniche donne del dipartimento. I miei obiettivi principali erano di aiutare la mia comunità, di mantenermi in forma, di imparare qualcosa di nuovo, e di fare anche quello che la maggior parte degli uomini del dipartimento faceva; allontanarmi dal coniuge e dai figli per un po’.

Il mese scorso arrivò in stazione un nuovo membro, Giacomo. Lui era un pompiere in carriera nella città vicina ed era stato nel suo dipartimento per tre anni. Ci portò molta esperienza e conoscenza. Io fui attratta da lui subito e apprezzavo ogni nostra sessione di formazione insieme.

Iniziammo ben presto a trascorrere del tempo insieme, da soli alla stazione, a parlare e a conoscerci meglio. Era sposato, aveva due gemelli e mi sorpresi quando scoprii la sua età. Era molto più giovane di quanto pensassi, aveva dodici anni meno di me.

Mi sentii sciocca per aver pensato a questo giovane così attraente, così lasciai che questi sentimenti svanissero. Era facile tutto con lui, parlare dei nostri lavori, di come organizzavamo il futuro ai nostri figli e di tutto ciò che riguardava il nostro volontariato nei pompieri.

Man mano che prendevamo confidenza, io parlavo con riluttanza degli abusi nel mio matrimonio e Giacomo mi raccontava della sua relazione finita male a causa di dettagli troppo lunghi da elencare.

Era bello avere qualcuno con cui confidarsi e di cui mi fidavo, qualcuno che manteneva i segreti tra noi. Una cosa che mi aveva attratto di Giacomo era che non ne avevo mai abbastanza del suo sorriso e del modo in cui era sempre così giocoso con me.

Nessuno degli uomini con cui avevo lavorato scherzava così come faceva lui con me.
Sono sicura che il capo li avesse messi tutti in riga fin dall’inizio, preoccupato che avrei gridato alla molestia sessuale al minimo scherzo.

Giacomo era diverso. Mi dava filo da torcere quando me lo meritavo e mi metteva al mio posto quando era necessario. Rideva a volte come per esempio, quando ruppi la spallina del reggiseno dopo una difficile estrazione da un’auto; mi disse che sapeva che avevo fatto del mio meglio anche se l’esercitazione era fallita.

Una sera dopo l’esercitazione mi mandò un messaggio e mi chiese Continua a leggere…