Una notte permissiva

Una notte permissiva

Beatrice è in viaggio per affari e l’ultima notte inizia a sentirsi eccitata. Sente la necessità di fare del buon sesso per soddisfare i suoi bisogni che ogni tanto si fanno sentire. Lontana dal marito, cerca altrove un cazzo per togliersi la fame.

Fino a ieri sera, il mio era stato un normale viaggio d’affari di quattro giorni negli stati Uniti a Boston. Ero stata impegnata ogni giorno e le giornate erano passate veloci, ma le notti erano sempre noiose.

Vivere in una stanza d’albergo per la maggior parte dell’anno con nient’altro che una TV è noioso da morire. Anche mio marito Giacomo fa spesso viaggi di lavoro e lui si sente allo stesso modo.
A volte deve andare anche lui all’estero e con i fitti impegni di entrambi finiamo per vederci ogni sei mesi.

Questo rende un inferno la nostra vita sessuale. Quindi cosa succede quando uno di noi due è eccitato e l’altro non è nei paraggi?
Beh, c’è la masturbazione, ma non è lo stesso per me che amo una sana scopata e non lo è nemmeno per Giacomo.
Quindi abbiamo deciso che il nostro sarebbe stato un matrimonio aperto, e ci permettiamo di avere rapporti sessuali con altri, se lo riteniamo necessario.

So che sembra piuttosto folle ma per noi funziona.
A volte abbiamo avventure sessuali insieme e ci scambiamo con altre coppie sposate. Ma veniamo a ieri… Era l’ultimo giorno del mio viaggio d’affari.

Il mio lavoro era finito e dovevo ancora passare un’altra notte in quella solitaria, triste camera d’albergo. Ero eccitata da morire. Non potevo aspettare un altro giorno per fare sesso con mio marito.
I miei demoni erano irrequieti. Ne avevo bisogno adesso.

Sono una donna dall’aspetto accattivante, con lunghi capelli neri lisci, un bel viso, un sorriso contagioso, una camminata elegante e sexy, e quando tiro fuori il mio fascino posso attirare praticamente qualsiasi uomo voglio.

So che mi sto vantando, ma dannazione, è la verità. Ma adesso non voglio annoiarvi, quindi vi racconterò della fantastica avventura erotica che ho avuto la notte scorsa. Dopo un intenso allenamento nel centro fitness dell’hotel, sono tornata nella mia stanza e mi sono fatta una doccia, mi sono sistemata i capelli e mi sono vestita per la serata.

Scelsi l’intimo, un completo, reggiseno a coppa di seta nera e il suo perizoma, calze a rete, tacchi neri a spillo e un vestito nero elegante con una scollatura profonda.
Mi sentivo abbastanza sexy quando scesi al bar dell’hotel per cercare una preda.

Dopo pochi minuti nel bar, lo vidi, l’uomo che stavo per scopare.
Era da solo al bar e stava bevendo una birra. Era alto, bello, con i capelli neri, e una leggera barba che rendeva il suo viso ancora più attraente. Era vestito semplicemente con una camicia blu scuro, con i due bottoni in alto slacciati che davano una visione parziale del suo petto.

I suoi pantaloni attillati facevano risaltare il culo e, dannazione, aveva un bel culo. Dovevo raggiungerlo prima che qualcun’altra se lo prendesse.
Camminai lentamente verso il bar e chiesi se fosse libero lo sgabello accanto a lui.

Mi guardò e trovò difficile non fissarmi mentre gli lanciavo un sorriso amichevole. Mi lanciò un sorriso scintillante e disse: “Sii prego, bella signora.”

Mmm, stavo già iniziando a piacergli!
Appoggiai il culo sullo sgabello e incrociai le gambe in modo elegante, assicurandomi che il vestito si alzasse in modo provocante sulle cosce vicino alla finitura delle autoreggenti e ordinai un cocktail. Quando il bel gentiluomo in piedi accanto a me si offrì di pagarlo, accettai e lo ringraziai.

Lasciarlo pagare per il mio drink era un invito aperto all’inizio di una conversazione.
Mi disse che si chiamava Steve. Che lo fosse o no, non mi importava.
“Ciao Steve, sono Beatrice. Piacere” dissi mentre ci stringevamo la mano.
Mi piaceva la sua presa, la sua mano era forte e ferma.

“E’ un piacere per me” disse.
“Allora, cosa fa una bella signora come te tutta sola in un posto come questo?”
“Ho già sentito questa battuta” risi.
“Ma se davvero lo vuoi sapere, sono qui per lavoro, questa è la mia ultima notte a Boston e mi sentivo un po’ sola su in camera, quindi sono scesa a cercare compagnia.”

“Dov’è tuo marito? “mi chiese notando la mia fede nuziale.
“A circa 10.000 km da qui.”
“Mmm, interessante.”
“Come?”
“Sono quasi nella stessa situazione” disse.
“Sono di Los Angeles e sono qui anche io per lavoro. Quindi so cosa intendi quando dici di sentirti sola. Forse possiamo aiutarci a vicenda”, continuò mentre fissava le mie tette.

In quel momento capii che era interessato a qualcosa di più di una semplice conversazione.
“Penso che hai ragione” risposi con un sorriso sexy.
Ci fissammo per un lungo momento e vidi l’eccitazione nei suoi occhi.
Gli piaceva quello che stava guardando e io certamente potevo mostrargli di più.

“La mia stanza è al settimo piano. 7010. Dammi dieci minuti, poi raggiungimi su” dissi e scivolai giù dallo sgabello.
Mentre me ne andavo, girai la testa e gli feci un sorriso del tipo “vieni a scoparmi.”

Nel momento in cui arrivai in camera mi tolsi il vestito e aspettai che bussasse, vestita solo col reggiseno, le mutandine, le calze a rete e i tacchi. Quando bussò, aprii la porta e rimasi lì in bella posa a farmi ammirare.

“Per favore, vieni dentro”, dissi e tenni la porta aperta per consentirgli di entrare. Un altro uomo oltrepassò la mia porta in quel momento. Quando mi notò, inciampò su se stesso. Avrei dovuto invitare anche lui, ma avevo già ciò di cui avevo bisogno.
“Accidenti, sei molto sexy” disse mentre mi guardava e mi prese tra le braccia e mi baciò mentre la porta si chiudeva lentamente da sola.

Accidenti baciava davvero bene, ma mi allontanai un momento, andai al comodino e presi il mio cellulare.
“Che cosa stai facendo?” mi chiese.
“Chiamo mio marito.”
“Davvero? Per cosa?” chiese incuriosito con un’espressione perplessa sul viso.
“Sii paziente, tesoro, e vedrai.”

“Ciao tesoro, come stai?” disse mio marito quando rispose dall’altra parte.”
“Oh, sto bene, Giacomo. Indovina un po’. Ho incontrato un uomo stasera. È qui nella mia stanza con me proprio ora. Voglio presentartelo…

Sì, è bello e molto sexy. Lo scoperò stasera… Sì, tesoro, vorrei che anche tu potessi essere qui a guardare. So quanto ti eccita, ma puoi rimanere in linea e ascoltare. Sarà come se fossi qui.

Metto in viva voce e puoi salutarlo. Si chiama Steve.”

Misi in viva voce e la voce di mio marito diventò forte e chiara. “Ciao Steve. Sono felice che hai incontrato mia moglie.”
Steve era lì con la bocca aperta, apparentemente in uno stato di shock.
Gli ci vollero alcuni secondi per parlare. “Uh, ciao, Giacomo, si vero?”

“Sì, sono Giacomo, il marito di Beatrice, e presumo che tu abbia intenzione di trattare bene mia moglie.”
“Cavolo, è così strano. Voglio dire.. ehm… per te va bene?”
“Finché la tratti bene e la rendi felice, per me va bene.”

“Tesoro” dissi facendo irruzione: “Io sono qui mezza nuda e ho intenzione di appoggiare il telefono sul comodino accanto al letto. Voglio che tu prenda il tuo cazzo e lo accarezzi mentre ascolti” dissi e posai il telefono, lasciando in viva voce e chiedendo a Steve di sedersi sul bordo del letto con me.

“Uh, sei sicura di volerlo fare?” chiese Steve sembrando un po’ a disagio per questa insolita situazione in cui lo avevo coinvolto.
“Certo. Ora vieni a sederti qui accanto a me. Mio marito sta aspettando.”

Steve cedette e si sedette accanto a me e mi mise un braccio attorno alle spalle. Mi tirò giù sul letto e mi baciò, un bacio lungo e profondo, infilandomi tutta la lingua in profondità nella bocca, mentre la sua mano vagava sul mio seno.

Gli misi una mano sul cavallo dei pantaloni e sentii il suo cazzo Continua a leggere…