La disciplina prima di tutto

Sculacciata disciplinare

Ambra prende il controllo sulla sua padrona di casa e la rende un po’ più disciplinata a furia di sculacciate.


Quando Ambra andò a vivere nell’appartamento della signora B., si preoccupava solo di fare l’inquilina. Ma dal primo anno di università fu tutto diverso, anche se continuava ad essere sua inquilina.

Ambra aveva ormai vent’anni, era estroversa, con lunghi capelli castano scuro con la frangia, e, andava regolarmente in palestra, aveva braccia e gambe ben toniche e la pancia piatta.

La signora B. una donna matura di 47 anni, non andava in palestra, ed era quindi leggermente in carne, ma si divertiva comunque a vestirsi con abiti striminziti.

Per la maggior parte del tempo indossava abiti senza maniche o top a maniche corte.

Sapeva di fare fatica a tenersi in forma, ma Ambra la incoraggiò a farlo.
Al secondo anno, Ambra e la signora B. erano diventate praticamente amiche, inizialmente andavano a fare shopping insieme, poi, quando la signora B. ebbe bisogno di un’accompagnatrice, invitò Ambra.

Era una festa per una delle sue amiche, finirono per bere e passarono la notte nel letto della signora B.. Ambra era molto rilassata quando si svegliò e si rese conto che avevano passato la notte insieme.

Da quel momento in poi diventarono una cosa sola, anche se alla signora B. piaceva vedersi come una semplice amica, spinse Ambra a chiamarla mamma.

In questo modo, Ambra la chiamava signora B. in pubblico e mamma quando erano sole. La cosa piacque ad Ambra perché scoprì di avere un debole per le donne dell’età della signora B., e in realtà non si preoccupò di chiamarla mamma.

Così, anche se avevano una relazione amorosa, avevano anche un rapporto mamma-figlia. In effetti, la signora B. era abbastanza felice di fare tutte le normali cose materne, anche se Ambra a volte la trovava un po’ troppo prepotente da quel lato.

Per esempio, la signora B. a volte criticava i vestiti succinti che Ambra indossava, la rimproverava se non era d’accordo con una delle sue amiche che diceva di essere più grande e di conoscere meglio, e le faceva fare sempre più lavori domestici anche se era una studentessa che le pagava l’affitto.

Quel pomeriggio Ambra pensò che la signora B. si fosse spinta troppo oltre, rimproverandola di fronte alle sue amiche.

Le amiche della signora B. avevano riso tutte, ma, quando se ne furono andate, Ambra guardò la signora B. con le mani sui fianchi, e poi le puntò un dito in faccia, spiegando che le figlie della sua età non dovrebbero essere criticate così in pubblico davanti alle amiche.

La signora B. ammise di aver sbagliato, perché non si era resa conto che si stava comportando in modo così materno. Allo stesso tempo, mentre ascoltava Ambra che la rimproverava, sentì la sua fica tremare, come se fosse eccitata dall’essere rimproverata in quel modo.

Infatti, sentirsi rimproverata da una ragazza giovane come Ambra con un tono di voce altezzoso, “Fa’ come ti dico”, l’aveva sempre eccitata.

Quando Ambra rimproverava la signora B., si rendeva conto che la sua amica era più sottomessa del normale e che nessuna madre avrebbe accettato il modo in cui sua figlia le parlava.

Spesso pensava che la signora B. avesse tendenze di sottomissione, ma ora ne era convinta, era più sottomessa di quanto pensasse.

Allora Ambra decise che avrebbe fatto un po’ di indagini e chiese: “In realtà, mamma, questo mi ricorda un progetto che ho portato avanti al secondo anno di università.

Si tratta di una tribù in Africa, dove i membri della tribù tra i sedici e i ventiquattro anni prendono tutte le decisioni ed hanno tutto il controllo…”

Proseguì dicendole: “Questo perché si è scoperto che una volta che i membri della tribù hanno superato i vent’anni, si aspettano semplicemente che i più giovani facciano tutto il lavoro.”

Ambra inventò di sana pianta la storia, ma la trovò divertente.

La signora B. non pensò che la storia fosse inventata e chiese: “Allora, fanno rispettare le regole ai membri più anziani della tribù?”

Ambra si accorse che la domanda era distinta, da vera sottomessa e, pur inventando il tutto, mantenne una faccia seria mentre rispondeva: “Sì, è esattamente quello che succede.”

“All’inizio, i responsabili facevano stare i più grandi nelle loro capanne per un giorno o due, più o meno come se fossero in punizione, ma poi i responsabili sculacciavano gli adulti che disobbedivano alle regole e, per i reati più gravi, usavano il bastone!”

La signora B. arrossì mentre ascoltava, ma sentì di nuovo la sua fica fremere e i suoi capezzoli indurirsi.

Non riusciva a capire perché la conversazione la eccitasse, ma guardò Ambra seria e rigida nella sua tuta da ginnastica, con un top a canottiera piuttosto stretto e pantaloncini di cotone molto stretti, e si rese conto di essere eccitata dal suo modo di fare autorevole.

Era ancora immersa nei suoi pensieri mentre rispondeva: “Beh, capisco, quindi sicuramente qualcuno doveva stare di guardia nei paraggi, per assicurarsi che gli adulti rimanessero nelle capanne, mentre altri davano sculacciate e fustigazioni.”

La signora B. si ricordò anche di come, quando fu fustigata, nel sesto anno di collegio, e subito cambiò rapidamente il suo atteggiamento in meglio.

Si chiese se sarebbe successo di nuovo. Si ricordò che era stata la signorina Tamara a fustigarla e che in seguito si era presa una cotta per lei.

Quella sensazione le era rimasta dentro e ora che ascoltava Ambra, si rese conto che tutti quei sentimenti erano con lei da allora. Ambra vide quanto la signora B. fosse sottomessa.

Infatti, sapeva perché le piaceva così tanto, perché aveva l’età di sua madre e, come sua madre, aveva bisogno di una guida.

Non ne ha mai avuto la possibilità con sua madre, ma secondo lei poteva averla con la signora B.. La signora B. pensava a quanto volesse sottomettersi ad Ambra e, le chiese quasi capricciosamente: “Allora, mi darai una sculacciata o una punizione esemplare davanti alle mie amiche?”

Arrossì mentre lo diceva e si chiese se Ambra lo avrebbe preso come uno scherzo o una domanda seria. Si concentrò sul viso di Ambra e vide che sembrava seria. Ambra non si aspettò che la signora B. rispondesse alla Continua a leggere…