La mia nuova allenatrice nonché Padrona

La mia nuova allenatrice

La nuova allenatrice per diventare una brava cheerleader mi sta mettendo sotto il suo completo controllo.

Quando ero più piccola tutti mi dicevano che potevo fare la cheerleader.
L’idea mi piacque da subito e mi buttai a capofitto sulle prospettive che potevo avere e diventai una delle “ragazze popolari” della scuola.

Mi esercitavo sempre a fare il tifo e aiutavo anche a scegliere le nuove ragazze per la squadra. Certo, essere un’adolescente e una cheerleader, significava partecipare a tutte le attività e inoltre, essendo brava aiutavo anche le nuove ragazze della squadra ad integrarsi.

Basta pensare che quando compii diciotto anni ero una lesbica affermata.
Mi piaceva molto essere lesbica e leccare la figa era uno dei miei passatempi preferiti. Molti dei miei compagni di scuola mi guardavano con disgusto, ma a me non importava.

Quando finii la scuola e andai all’università, ero nella mia condizione atletica massima e l’università mi concesse il tempo di inserirmi nella squadra delle cheerleader del posto.

Fu allora che incontrai l’allenatrice. Era una donna sulla quarantina, e fin dal primo minuto mi fece una grande impressione. Eravamo in dodici in squadra, tutte in piedi nella palestra della scuola, tutte in attesa della nuova allenatrice.

Lei entrò, stava benissimo con i suoi pantaloncini corti e stretti e una maglietta aderente. Non si era nemmeno preoccupata di indossare le scarpe.

“Ragazze, sono la vostra allenatrice, mi chiamo Lisa, sarò la vostra amante e la vostra regina per i prossimi due o tre anni. Tutto quello che dirò sarà seguito alla lettera, o sarete punite.”

Si fermò nella sua presentazione per fare effetto, poi proseguì: “Quante di voi pensano che questo sia un problema? Se lo avete, andatevene ora… ok? Bene, io ho un approccio molto pratico, vi avverto che potrei toccarvi o anche sculacciarvi quando mi arrabbio.

Se questo vi spaventa, andatevene. La porta è aperta per i prossimi due minuti. Dopo di che, la porta è chiusa a chiave e siete tutte mie.”

Andò su e giù, guardando ogni ragazza dall’alto verso il basso. Vidi alcune delle ragazze andarsene, una sembrava spaventata a morte. L’allenatrice sorrise, si avvicinò a un tavolo e mise dei fogli sulla scrivania. Poi posò alcune penne e ci disse di firmare il foglio.

Diedi un’occhiata al foglio e capii che si trattava di un contratto a discrezione. Avevo la strana sensazione che le cose non sarebbero state come al liceo. Vidi le ragazze firmare e poi tornare nel posto dove erano prima.

L’allenatrice si avvicinò alle porte, le chiuse a chiave e poi è tornò davanti a noi dicendo: “Ragazze, fare la cheerleader è tutto un lavoro di squadra, e il lavoro di squadra è una questione di fiducia.

Per questo vi ho fatto firmare la lettera, significa che qualsiasi cosa facciamo o diciamo non deve uscire da questa stanza.”

Proseguì seria: “Ok? La fiducia è una cosa importante nel lavoro di squadra. Mi fido di voi ragazze!” Con mio grande shock, la guardai mentre si tirava la maglietta sopra la testa, rivelando un paio di fantastici seni naturali.

Per rendere le cose ancora più belle, per me che sono lesbica, spinse giù i suoi leggins per mostrare il suo pube liscio.

“Ok ragazze, sono nuda per voi e mi potete guardare. Ora fatemi vedere cosa sapete fare.”

Immagino che alcune delle ragazze fossero riluttanti, io no. Fui nuda in un lampo, facendo scivolare la mano sul ciuffetto di peluria che avevo sul pube.

Alzai lo sguardo mentre l’allenatrice ci passava davanti, guardandoci una ad una. Mentre camminava dietro di noi guardandoci il culo, sentii la sua mano sfiorarmi le natiche. Il brivido che mi diede, rese la mia figa ancora più bagnata.

“Ragazze, andate a fare la doccia e mettetevi le divise che avete avuto in dotazione.” Sentii la sua mano stringere saldamente il mio culo. “Non tu, tu rimani qui.”

Vidi tutte le ragazze correre mezze eccitate, o mezze spaventate nella doccia.

Lisa mi tirò per un braccio e mi strinse saldamente ai fianchi. Sentii due dita scivolare dentro di me, facendomi gemere e ansimare. Mi guardò dritto negli occhi e senza Continua a leggere…

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